In termini generali ipoacusia significa un'alterazione della percezione del suono, dovuta ad una lesione del recettore uditivo periferico. Le ipoacusie si classificano in:
 
1.  Ipoacusie trasmissive dovute ad una lesione dell’orecchio medio e/o esterno
 
2.  Ipoacusie neurosensoriali dovute ad una lesione dell’orecchio interno
 
3. 
Ipoacusie centrali caratterizzate da una disfunzione del processing uditivo da lesione delle vie uditive centrali. Queste forme non hanno ancor oggi un inquadramento clinico e diagnostico definito, in particolare in età pediatrica, e si possono far rientrare nel più ampio contesto dei disturbi del linguaggio, poiché di norma hanno una soglia uditiva normale.
In campo pediatrico quindi le ipoacusie che hanno particolare rilevanza clinica sono le patologie dell’apparato uditivo periferico che provocano un innalzamento della soglia uditiva tale da compromettere la percezione degli stimoli verbali.
 
L’ipoacusia può ancora essere classificata quantitativamente in base all’entità del deficit uditivo che essa determina nel soggetto. E’ importante diagnosticare la sede della lesione che ha determinato l’ipoacusia e la sua entità, perché da questi dati si imposta la terapia, che può essere medica, chirurgica o audioprotesica. Sono quindi necessari: una visita specialistica otorinolaringoiatrica e tutti gli esami audiologici necessari.
Sono tanti i pazienti che possono trarre vantaggi dalla terapia audioprotesica, sia nelle sordità infantili che dell’adulto o dell’anziano. Questo handicap può progressivamente portare, chi ne è colpito, ad un proprio, sofferto isolamento dal sociale, inoltre può contribuire a determinare situazioni di pericolo per l’incolumità sia dell’ipoacusico, sia di altri, infatti, coloro che soffrono di tale patologia possono non essere in grado di percepire i segnali di pericolo. Oggi, grazie alla tecnologia digitale è possibile protesizzare anche ipoacusie gravi, ma soprattutto è possibile un adattamento più adeguato, di ogni apparecchio acustico, ad ogni singolo soggetto.
Tutto questo in apparecchi sempre più piccoli e quindi visivamente discreti, che però non rinunciano ad un’amplificazione sempre più limpida ed efficace.

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